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Astrologia e Voice Dialogue: l'effetto dei transiti (di Fabio Cassani)
ASTROLOGIA E VOICE DIALOGUE
L’effetto dei transiti.
di Fabio Cassani
In un precedente articolo, pubblicato sul numero 149 di “Linguaggio Astrale”, avevo descritto la tecnica del Voice Dialogue e alcune delle connessioni che può avere con l’astrologia, in particolar modo con l’astrologia psicologica. Molto sinteticamente, il Voice Dialogue è una di quelle tecniche di intervento psicologico che, come la psicologia junghiana, la psicosintesi, la Gestalt ecc.. suddividono il carattere in varie sub-personalità, che è nostro compito conoscere e integrare nella maniera migliore possibile.
Sé primari e Sé rinnegati
Nel Voice Dialogue è di centrale importanza la distinzione tra “Sé primari” e “Sé rinnegati”: i primi racchiudono i lati della nostra personalità con cui ci identifichiamo e che dunque esprimiamo più facilmente, i secondi quei lati ignoti, o rimossi, che troviamo difficili e disturbanti tanto in noi stessi quanto negli altri. Il lavoro di integrazione tra Sé primari e rinnegati è lo scopo fondamentale del Voice Dialogue.
Distinguere tra Sé primari e rinnegati nell’ambito di un tema può essere tutt’altro che semplice, e non è certo possibile affrontarlo nel breve spazio di un articolo. Tuttavia a questo proposito una buona regola è iniziare dall’interpretazione del segno Ascendente, dei suoi aspetti e della situazione del suo governatore: essendo in connessione col corpo infatti l’ascendente indica in genere i tratti della personalità che esprimiamo più facilmente, e con i quali quindi possiamo identificarci. Dal rapporto dei vari elementi del tema con l’Ascendente deriva tutto un complesso di interpretazione che può aiutare a suddividere i lati consci da quelli incosci della personalità.
Tuttavia questo è solo un punto di partenza. Nel corso della vita infatti i Sé rinnegati cercano di emergere, sia proiettandosi sulle persone che ci circondano, sia urlando, talvolta, il loro malessere in sintomi fisici e psicologici. Il rapporto tra i vari lati della personalità è scandito da precisi ritmi universali, il ritmo dei TRANSITI. Vediamo infatti che i transiti più difficili sono quelli in cui muta la struttura stessa della nostra personalità: in questi periodi un Sé rinnegato può emergere, oppure uno primario può scomparire, o entrambe le cose insieme. Sono tempi di paura e tensione, che si accompagnano spesso a eventi esterni di una certa portata, soprattutto se abbiamo proiettato tutto un nostro Sé su qualcosa di esterno a noi, che può tutto a un tratto scomparire. Vedere i transiti difficili come periodi di mutazione dei rapporti tra i nostri Sé interiori è un altro dei contributi che può dare il Voice Dialogue alla nostra disciplina, ed è proprio su questo che intendo concentrarmi in questo articolo.
Transiti alle case e transiti ai pianeti
I transiti alle case sono molto CONCRETI: si riferiscono a mutamenti piuttosto evidenti nelle situazioni materiali simboleggiate dalle case implicate, e in questo genere di transiti si può dire che il dato psicologico passi in secondo piano rispetto a quello materiale e concreto. Il contrario si può dire dei transiti ai pianeti: in queste situazioni uno stato di mutamento o sofferenza (o a volte euforia) psicologica è quasi sempre evidente, anche in assenza di eventi materiali concreti. Questo è facilmente comprensibile se si accetta il fatto che i pianeti simboleggiano i singoli Sé, o complessi, o sub-personalità, di cui parlano le varie psicologie del profondo. Questo almeno è ciò che accade in base alla mia esperienza.
Tuttavia spesso i cambiamenti interiori si accompagnano a simultanei cambiamenti esterni, anche durante i transiti ai pianeti. La cosa non deve stupire. Pensiamo ad esempio ai Sé rinnegati. Essi a volte riposano sonnolenti negli anfratti della mente, ma più spesso si danno da fare, non riconosciuti da chi li “genera”. Popolano il mondo di chi ignora la loro esistenza. Possono abitare il corpo, sotto forma di dolori o malattie croniche, disturbi dall’origine poco chiara, ecc.. Oppure possono colonizzare il mondo esterno, proiettati sulle nostra più importanti relazioni. Anche i Sé primari possono circondare la vita delle persone, poiché comunque non ogni parte di essi ci è nota.
Si comprende allora perché durante importanti transiti ai pianeti, intere strutture di vita di una persona possono crollare o modificarsi radicalmente. Importanti relazioni o situazioni di lavoro e di vita sociale possono nascere o avere fine, quando nasce o al contrario termina una importante proiezione. E i complessi inconsci sono molto astuti nel cercare le situazioni che possono portarli alla luce. Perché questo è, nella maggior parte dei casi, ciò che vogliono: venire alla luce.
Anche le progressioni possono avere effetti psicologici di questo tipo, tuttavia il loro effetto non mi è così chiaro. In un suo importante libro Stephen Arroyo metteva in evidenza “la semplicità dei transiti”1: questo è ciò che permette loro di essere analizzati su vari livelli anche da una persona di esperienza astrologica non lunghissima, come chi scrive.
L’effetto dei transiti
Alcuni transiti hanno dunque l’effetto sorprendente di trasformare la nostra struttura psichica, ossia il rapporto tra i Sé primari e i Sé rinnegati: mi riferisco in particolare ai transiti di Saturno, Urano e Plutone. Proprio per via di questa loro peculiarità, questi transiti sono particolarmente impegnativi e si associano spesso a simultanei cambiamenti esterni.
Altri transiti hanno effetti completamente diversi. I transiti di GIOVE ad esempio sono perlopiù indolori, proprio perché non hanno il potere di alterare la nostra struttura psichica. Indubbiamente questo astro ha l’effetto di espandere il Sé corrispondente al pianeta con cui entra in contatto, e i risultati di questa espansione possono essere molto buoni per quel che riguarda un Sé primario e forte, ma molto più dubbi se l’espansione avviene a carico di un Sé che in sostanza non conosciamo. L’espressione inconscia di questo Sé può infatti dare luogo a grossi pasticci, anche perché, come ripeto, il transito di Giove non ha effetto sulla consapevolezza dei Sé rinnegati. E’ principalmente per questa ragione che i transiti dissonanti di Giove sono associati ad azioni impulsive e precipitose, perdite di potere o di denaro, rotture sentimentali ecc..
La musica cambia quando abbiamo a che fare con uno dei tre astri sopra citati. Quando SATURNO transita in aspetto a un punto vitale del tema di nascita assistiamo a un considerevole rafforzamento del sistema conscio rispetto all’inconscio. Saturno è in connessione con il “principio di realtà” di Freud e della psicoanalisi, e in questi periodi l’adattamento al mondo esterno avviene in due modi: esercitando e rafforzando i Sé primari che si dimostrano più efficienti e adattivi; e abbandonando parzialmente o totalmente quei Sé che non sono più funzionali all’adattamento, perché vecchi e superati. Questi Sé potranno dunque diventare rinnegati e riemergere qualche tempo più tardi sotto nuova forma. Saturno può quindi indicare periodi di profonda maturazione in cui abbandoniamo tanto parti della nostra vita quanto della nostra personalità, e in cui ci concentriamo su ciò che davvero funziona e ci rispecchia. Tuttavia Saturno non è favorevole ad un buon rapporto tra Sé primari e Sé rinnegati. Per Saturno è fondamentale porre dei confini, dei limiti, e occorre un notevole sforzo per mantenere un contatto con i propri Sé più deboli durante uno dei suoi transiti. Inoltre il Giudice, o Super-Io, è una personalità particolarmente rafforzata da questo tipo di transito, ed è nota l’intolleranza del Giudice verso tipi di personalità lontane dalla propria.
Quando invece transita URANO, accade qualcosa di completamente diverso. In questi periodi uno dei Sé rinnegati emerge alla consapevolezza e diventa a pieno titolo parte del gruppo dei Sé primari. Urano è noto come il grande “liberatore”, e questo è vero prima di tutto verso quelle parti di noi ignote o represse. Quanto questa “emersione” avvenga in maniera felice e armonica dipende in gran parte dalla natura dell’aspetto di transito. I sestili e i trigoni di Urano ai punti sensibili del tema indicano periodi in cui i Sé rinnegati pronti per essere accettati dalla coscienza emergono senza tanti problemi, a meno che la personalità sia talmente rigida da bloccarli comunque. D’altro canto i quadrati e le opposizioni indicano periodi in cui emergono Sé rifiutati dalla coscienza oppure lati problematici di Sé già primari. Nonostante l’opposizione della coscienza questi Sé emergono comunque, spesso abbattendo anche strutture materiali di vita. Quindi questi transiti sono molto più difficili dei primi ed implicano un lungo periodo di elaborazione prima che i loro effetti possano venire accettati.
Con i transiti di PLUTONE infine è l’intera struttura psichica che rischia di crollare. Tutto il sistema dei Sé primari sembra non funzionare più: c’è un periodo di paralisi, in cui l’intera personalità è bloccata, stretta tra l’agonia dei Sé primari e l’incapacità dei Sé rinnegati di emergere. Prima o poi però l’introversione dell’energia psichica è tale da consentire ai Sé rinnegati di acquisire forza e di SOSTITUIRE i Sé primari, che ormai non rispondono più alle esigenze dell’individuo. Dunque il risultato finale di un transito di Plutone è la trasformazione totale: l’intero gruppo dei Sé primari scompare, richiamato dal sottosuolo (conformemente alla natura di Plutone) e viene sostituito da un gruppo di Sé precedentemente rinnegati. E’ evidente che questi transiti sono i più difficili in assoluto. Anche la distinzione tra aspetti “facili” e “difficili” con Plutone è molto relativa, perché esso implica sempre una trasformazione totale.
Spesso i processi trasformativi di Plutone hanno inizio tramite la proiezione su di una persona di quei Sé che premono così fortemente per uscire. Questa persona diviene rapidamente oggetto tanto della nostra adorazione quanto del nostro odio, poichè essa possiede un nostro lato non conosciuto né utilizzato (di qui l’adorazione) che peraltro temiamo o rifiutiamo (di qui l’odio). A questa fase segue quella del lento ritiro della proiezione, col senso di paralisi, di blocco e di nausea di cui sopra. La terza fase è quella della nascita della nuova struttura.2
Al termine di questi che vogliono essere spunti per esaminare i transiti e gli eventi che ci accadono in maniera un po’ diversa dal solito, mi fa piacere ricordare l’uscita di un testo in lingua tedesca, “Die innere Taferlunde”, di Peter Orban e Ingrid Zinnel. Questo testo affronta in maniera sistematica la prospettiva delle sub-personalità in astrologia, esaminandone gli aspetti tipici e proponendo la possibilità di erigere una “Carta Persona” per ognuna di esse. La Carta Persona di, mettiamo, Saturno si ottiene erigendo una carta per il momento esatto in cui il Sole transita per la prima volta sul Saturno di nascita. Questa carta darebbe informazioni concrete sulla sub-personalità indicata dal pianeta. Si tratta di una prospettiva interessante da studiare e, possibilmente, da tradurre (ma avverrà mai?)3
1 S. Arroyo, “Astrologia, karma e trasformazione”, Ed. Astrolabio, pag. 229.
2 I transiti di Plutone sono i più complessi in assoluto, e anche i più difficili da affrontare. Il testo di H. Sasportas, “Gli dei del cambiamento”, Ed. Astrolabio dedica ad essi un capitolo eccezionalmente ricco e dettagliato.
3 “Die innere taferlunde: astrologie und personlichkeit“ è un testo disponibile presso la libreria virtuale “Astronoma”. Stralci tradotti del testo sono reperibili sul sito www.astro.com